Sanità, Foggia non faccia scappare personale medico
Il 22 ottobre 2020 si sono tenute le riunioni della Commissione Comunale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo per l’esame degli elaborati tecnici e il sopralluogo per verificare lo stato degli impianti e delle attrezzature dello stadio comunale “Domenico Monterisi”.
Una cosa è certa, se non si vuole continuare ad assistere, inermi, alla fuga dei Medici dal sistema, occorre mettere mano alla struttura organizzativa, iniziando dal ridare dignità ad un settore, ormai rimasto unico baluardo territoriale di difesa del cittadino in condizioni di emergenza e raccordo tra Territorio ed Ospedale.
Non si può più accettare di non vedere riconosciuto il lavoro che ormai è diventato di differente ed unica qualifica professionale rispetto ad altre figure mediche che operano sul territorio.
E’ chiaro che non si può chiedere alle regioni una campagna di assunzione massiva, primo perché l’impegno economico sarebbe gravoso, anche se un sistema non equo, ne solidale, e ne universale si ritorce contro la maggior parte dell’utenza che in questo periodo di enorme sofferenza lavorativa ha dovuto rinunciare alle cure perché il SSN è governato in prima battuta in modo ragionieristico, perdendo quello che era il fine primario del SSN, curare i Cittadini sempre e comunque, a prescindere da quello che è il costo , l’importante che la cura sia efficace.
Occorre evitare la fuga di professionisti, riconoscendo le professionalità interne al servizio, e quando parlo di riconoscimenti mi riferisco a tutto il personale operante.
Il Volontariato è vero che da un apporto importante, ma deve essere complementare, sussidiario al sistema dei Professionisti, altrimenti l’E.T. diventa un sistema di semplice taxi sanitario per buona parte del lavoro, ma un SET deve basarsi sulla presenza di Professionisti istituzionalizzati, il volontariato deve avere una funzione di supporto, importante, ma di supporto.
E oltraggioso ed impensabile sentire che si gratificano operatori in prima linea nel contrasto al Covid escludendo i Medici Convenzionati, non prendere provvedimenti, rispetto a questa enorme ingiustizia perpetrata nei confronti dei Medici Convenzionati impegnati nel SET.
Non si sta facendo una questione di vile denaro, perché sarebbe veramente riduttivo ed autolimitante per le nostre Professionalità riconosciute dai risultati ottenuti sul campo, risultati inconfutabili ma si tratta semplicemente di una questione di DIGNITÀ professionale.
Abbiamo lavorato a fianco di tutti i Dipendenti, facendo lo stesso identico lavoro, e in alcune Regioni facendo molte più ora di servizio degli altri, e quindi aumentando le opportunità di essere contagiati, senza mai arretrare di un millimetro, ed è avvilente non essere trattati allo stesso identico modo.
Bisogna dare atto al Pres Emiliano ed al Dir Montanaro di aver riconosciuto la professionalità dei Medici Convenzionati nel SET-118 riconoscendo anche a questi ultimo il Bonus Covid, ci aspettiamo ora che tutte le ASL Regionali mettano in atto la determinazione del Comitato Permanente Regionale su questo riconoscimento erogando il compenso.
Allo stesso tempo ci rivolgiamo al Presidente del Consiglio prof. Conte ed al Ministro della Salute on. Speranza, di cui abbiamo apprezzato le sue dichiarazioni pubbliche di voler valorizzare la Medicina Generale, ricordando che la maggioranza dei Medici impegnati nel Sistema di Emergenza Territoriale sono Medici della Medicina Generale e non possono essere ignorati nei riconoscimenti per il lavoro svolto soprattutto in questo momento drammatico della storia d’Italia.
Alla ASL , al Dir Generale dr Piazzola, al Dir Sanitario dr Nigri ed al Dir Amministrativo dr Viggiano chiediamo uno sforzo aziendale , e pensare ad investimenti nel Sistema di Emergenza Territoriale, i cui Operatori, durante il periodo del lockdown di Marzo, hanno dato dimostrazione di attaccamento al lavoro senza arretrare di un millimetro di fronte alle enormi difficoltà del momento e si preparano ad affrontare un altro periodo che potrebbe essere altrettanto terribile.
Occorre assolutamente evitare la fuga dei Medici dal Settore, dando seguito finalmente ai riconoscimenti decisi in sede di Accordi Aziendali, ratificati anche a livello Regionale, come ad esempio e l’Accordo Aziendale.
La Zona Disagiata per i Medici dell’Emergenza, è ferma nonostante sia stata riconosciuta per altri settori della Medicina Generale.
Solo in questo modo si potrà evitare che il Settore dell’Emergenza Territoriale si svuoti di tanti Professionisti, che giustamente si orienterebbero verso un lavoro decisamente meno stressante ed impegnativo quale è l’Emergenza Territoriale, a parità di condizioni contrattuali.
Confidiamo nella grande sensibilità del Dir Generale e dai suoi collaboratori, in particolare il dr Nigri, già dimostrata in altre occasioni.