Premio Zingarelli, un ponte tra Cultura e Territorio
Quando, insieme al presidente Antonio Daddario, abbiamo iniziato a progettare la XVI edizione del Premio Letterario Nicola Zingarelli, avevamo in mente un obiettivo chiaro: rinnovare un appuntamento che, pur mantenendo intatta la sua anima culturale, doveva dialogare con il nostro presente e con un pubblico più ampio.
Volevamo che il Premio Zingarelli non fosse solo un tributo alla letteratura, ma un vero e proprio ponte tra la cultura classica e quella popolare, un’occasione per far emergere le radici profonde della nostra comunità, per dare luce al territorio e per valorizzare le associazioni locali che lavorano ogni giorno per mantenere viva la nostra identità.
Essere parte integrante dell’organizzazione di questo evento mi ha permesso di toccare con mano il valore della collaborazione, della condivisione di intenti e della capacità di aprirsi al nuovo senza perdere di vista la tradizione. Il Premio Zingarelli ha saputo svecchiarsi, abbracciando un approccio che mescola il meglio della cultura alta con la cultura popolare, dando spazio a ospiti come il comico Tommy Terrafino accanto a illustri accademici come Nicola De Blasi.
Ma non è stata solo una questione di contenuti: è stata anche un’occasione per mettere in risalto ciò che di meglio il nostro territorio ha da offrire. Abbiamo scelto di portare i tanti ospiti e partecipanti in luoghi simbolo del nostro patrimonio culturale, come il Museo Civico e Torre Alemanna, ma anche il Piano delle Fosse, un luogo che racconta la nostra storia agricola e che merita di essere conosciuto, amato e promosso come parte integrante della nostra identità.
In questo percorso, abbiamo voluto dare visibilità al lavoro di altre associazioni e realtà locali, come la Pro Loco, la Cooperativa Frequenze e tante altre. Crediamo fermamente che, per crescere davvero come comunità, sia fondamentale sostenersi a vicenda. E qui voglio sottolineare un punto cruciale: le associazioni locali devono imparare a collaborare, a supportarsi e a fare rete. Troppo spesso si lavora in isolamento, ognuno chiuso nella propria realtà, senza capire che il vero valore emerge quando ci si unisce, quando si condividono obiettivi e risorse.
Questa edizione del Premio Zingarelli è la prova che unendo le forze si può ottenere molto di più. Siamo riusciti a coinvolgere un pubblico ampio e diversificato, grazie alla pluralità di contenuti e alla capacità di abbracciare tanto le tradizioni quanto le nuove tendenze culturali. I giovani studenti, gli intellettuali e persino gli appassionati di musica e spettacolo hanno trovato uno spazio in cui riconoscersi, dimostrando che la cultura non è mai qualcosa di lontano o elitario, ma può e deve essere inclusiva.
Il nostro territorio è ricco di storia, di bellezza e di persone che, ogni giorno, si impegnano per mantenerlo vivo. Ma perché tutto questo impegno dia i suoi frutti, è necessario che ci sia collaborazione. Non possiamo più permetterci di lavorare in compartimenti stagni: se vogliamo davvero crescere e far crescere la nostra città, dobbiamo imparare a fare squadra, a sostenerci l’un l’altro e a valorizzare tutto ciò che ci rende unici.
Mi auguro che il Premio Zingarelli diventi un esempio per altre associazioni. Un esempio di come si possa e si debba lavorare insieme, non solo per promuovere la cultura, ma per mettere in luce le eccellenze del nostro territorio, le sue persone e le sue storie. La collaborazione è la chiave del successo, e insieme possiamo davvero fare la differenza.
Conclusione
Questo Premio è stato molto più di un evento culturale: è stato un progetto collettivo, una celebrazione delle radici e della contemporaneità, un’opportunità per mostrare a tutti quanto il nostro territorio abbia da offrire. Spero che sia solo l’inizio di una nuova stagione di collaborazione tra le tante realtà che, ogni giorno, contribuiscono a rendere Cerignola un luogo vivo, in cui cultura, storia e innovazione possono camminare insieme.