Omicidio Francesco Traiano: parla il killer
Accusato dell’omicidio del titolare del bar ‘Gocce di Caffè’ di Foggia Francesco Traiano, il 17enne foggiano A.C. parla dell’episodio affermando che non voleva uccidere ma solo spaventare.
Ha parlato, ha confidato al gup del Tribunale per i minorenni di Bari di essersi pentito del gesto compiuto, A.C, il 17enne accusato dell’omicidio di Francesco Traiano, proprietario del bar ‘Gocce di Caffè’ di Foggia.
Non volevo infliggergli una coltellata nell’occhio, non volevo ammazzarlo, ha dichiarato il minorenne.
“Io e Traiano abbiamo avuto una colluttazione. Ho sbattuto contro il bancone ed ho sferrato la coltellata” ha asserito il giovane foggiano.
A.C è accusato di omicidio volontario, concorso in rapina e furto auto.
Inviò tra l’altro una lettera al giudice diversi mesi fa nella quale si dichiarava pentito e rammaricato dell’accaduto.
Il legale del ragazzo, che ha richiesto la messa alla prova per il suo assistito, si è visto rigettata la pretesa.
L’accusato di omicidio venne arrestato insieme a 4 giovani foggiani, nei confronti dei quali è cominciato il processo in Corte d’Assise a Foggia.
Antonio Bernardo, 24enne foggiano, Christian Consalvo, foggiano di 21 anni, Simone Pio Amorico e Antonio Tufo, rispettivamente di 22 e 21 anni, dovranno difendersi dalle accuse a vario titolo di concorso anomalo in omicidio (Bernardo, Tufo e Consalvo), rapina, incendio e furto dell’auto utilizzata per rapinare l’attività.
Sulla testa di Amorico pende un’accusa più leggera, quella di favoreggiamento. Francesco Santangelo, avvocato del minorenne ha chiesto per quest’ultimo il rito abbreviato.
Il processo avrà inizio a ottobre. L’accusato è recluso nel carcere Fornelli di Bari.
L’associazione Panunzio e la Regione Puglia si sono costituiti parte civile nel processo, insieme ai parenti della vittima, il Comune di Foggia e la Camera di Commercio.
La dinamica fu chiara sin da subito, grazie all’aiuto delle telecamere poste in zona. Tufo, il minorenne e Bernardo entrarono di forza nel bar, mentre Consalvo rimase fuori a sorvegliare la situazione.
Tutti e tre erano a volto coperto, l’unico dotato di arma era il minorenne. E’ stato proprio quest’ultimo a sferrare le coltellate mortali a Traiano, colpendolo con calci anche quando era riverso a terra, con una ferocia impressionante.
Amorico invece è accusato di aver preso il minorenne e Consalvo con un’auto da una località di campagna.