Morte Marco Ferrazzano: era vittima di bulli
Nelle carte dell’inchiesta sulla morte di Marco Ferrazzano, il 29enne foggiano suicidatosi gettandosi sotto un treno, emergono nomi e particolari terrificanti. Sbucano fuori anche i nomi di Antonio Bernardo, soprannominato ‘U stagnr’ e Antonio Pio Tufo, conosciuto come ‘U’ giall.
Tra i 6 indagati, per la morte di Marco Ferrazzano, il 29enne, morto suicida sotto un treno, ci sono anche due ragazzi coinvolti nell’omicidio di Francesco Traiano, proprietario del bar ‘Gocce di Caffè’.
Si tratta di Antonio Bernardo, il cui zio fu ucciso vicino San Ciro nel 2008, nell’ambito di una guerra di mala e Antonio Pio Tufo, entrambi implicati nella morte di Francesco Traiano. Bernardo, secondo le carte, fu colui che colpì con calci e pugni il giovane titolare del bar, nonostante quest’ultimo fosse a terra privo di sensi.
Dopo il danno, la beffa. Marco Ferrazzano, sarebbe stato vessato, offeso, picchiato, denigrato per mesi interi, senza che nessuno intervenisse.
Oltre a Tufo e Bernardo gli altri indagati sono Dario Pio Vacca, 22enne, Giuseppe Apruzzese, 23enne, Francesco Paolo Paoletti, di 22 anni e Giuseppe Leone Della Pace, di 23 anni. Quest’ultimo, è accusato di aver prelevato il cellulare di Ferrazzano per una telefonata urgente.
In realtà, una volta entrato in possesso del cellulare Della Pace sarebbe scappato con un amico, a bordo di uno scooter. Altri invece si sarebbero resi protagonisti di stalking nei confronti dei due malcapitati, Ferrazzano e G.S.
I due giovani sarebbero stati oggetto di critiche, offese, ingiurie, scherni nonché aggressioni fisiche. Obbligati a eseguire gli ordini, come ad esempio fare le capriole, le due vittime, sarebbero stati ripresi con il cellulare.
I video delle esibizioni finivano su una pagina Instagram, nella quale venivano derisi altri soggetti.
Apruzzese, avrebbe spinto in diverse occasioni G.S. addirittura capovolgendolo a testa in giù, mentre gli altri filmavano sorridenti. G.S. sarebbe stato rincorso mentre cercava di fuggire.
Gli episodi si sarebbero verificati principalmente nel quartiere Candelaro, a Parco San Felice e al quartiere San Ciro, di giorno ma nonostante ciò nessuno ha sporto denuncia.
Vacca addirittura arrivò a pronunciare epiteti indicibili nei confronti di G.S., spaventandolo e impaurendolo. Lo stesso Vacca avrebbe rivolto testuali citazioni a G.S: ‘È arrivato u’ pngon’ e ‘ti rompo la testa’.
Ferrazzano sarebbe tornato a casa in diverse occasioni con lividi e tumefazioni. Segni che lasciano presupporre che sia stato malmenato con violenza.
Finirà nel peggiore dei modi questa storia, Marco Ferrazzano si suiciderà il 22 gennaio sui binari della tratta San Severo- Bari, probabilmente a causa del grande malessere che stava attraversando.