• 21 Novembre 2024 9:57

Dalla concussione alla violenza sessuale: arrestati sindaco e assessori di Erchie

Dalla concussione alla violenza sessuale: arrestati sindaco e assessori di Erchie

Nella piccola cittadina di Erchie, situata nel Brindisino, si è verificato uno scandalo che ha portato all’arresto del Sindaco Pasquale Nicolì e di due Assessori del comune. Gli arresti sono stati eseguiti dai Carabinieri di Francavilla Fontana in seguito a un’indagine della Procura di Brindisi, che ha scoperto una serie di presunti reati commessi dagli amministratori pubblici. La vicenda, che ha destato scalpore nella comunità locale, riguarda accuse di concussione, abuso d’ufficio, atti persecutori, falsità ideologica, induzione indebita e violenza sessuale.

I fatti emersi dall’indagine

L’inchiesta condotta dai Carabinieri di Erchie e dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana ha portato alla luce una serie di condotte illecite commesse dai soggetti coinvolti nel periodo compreso tra l’ottobre 2020 e il maggio 2022. Le accuse riguardano il sindaco Pasquale Nicolì, l’assessore ai Servizi Ambientali, Lavori Pubblici e Polizia Urbana Vito Oronzo Bernardi, l’assessore ai Servizi Sociali, Politiche Giovanili e Pari Opportunità Pamela Melechì e un ingegnere ex Responsabile dell’Area Tecnico-Amministrativa del Comune di Erchie.

Secondo l’ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale ordinario di Brindisi, il Sindaco avrebbe cercato di condizionare l’attività del responsabile dell’Area Servizi alla Città, minacciandolo di rimozione se non avesse ottemperato alla richiesta di proroga retroattiva dell’affidamento della gestione dei servizi cimiteriali ad una cooperativa sociale. Tuttavia, il Responsabile ha categoricamente rifiutato di adempiere a tale richiesta.

L’assessore ai Servizi Ambientali, Lavori Pubblici e Polizia Urbana è invece accusato di aver indotto indebitamente una cooperativa a svolgere attività di raccolta di rifiuti presso un privato, con conseguente trasporto e abbandono degli stessi presso un immobile di proprietà comunale. Inoltre, l’assessore avrebbe molestato una donna all’interno degli uffici comunali, rendendosi responsabile di violenza sessuale aggravata.

Infine, il sindaco, l’assessore ai Servizi Sociali, Politiche Giovanili e Pari Opportunità e l’ex responsabile dell’Area Tecnico-Amministrativa avrebbero tentato di escludere un candidato alle elezioni amministrative del settembre 2020, che si era presentato nella coalizione di opposizione, dal processo di selezione per l’assunzione di un istruttore tecnico nel Comune di Erchie.

Provvedimenti cautelari e sospensione dalla carica

Come conseguenza dell’indagine, il G.I.P. ha emesso provvedimenti cautelari nei confronti dei soggetti coinvolti. Il Sindaco Pasquale Nicolì e l’Assessore Vito Oronzo Bernardi sono stati posti agli arresti domiciliari, mentre l’Assessore Pamela Melechì e l’ingegnere ex Responsabile dell’Area Tecnico-Amministrativa sono stati sottoposti al divieto di dimora.

Inoltre, la Prefettura di Brindisi ha sospeso dalla carica di sindaco Pasquale Nicolì, nonché gli altri due amministratori comunali coinvolti nell’indagine, ovvero l’assessore Vito Oronzo Bernardi e l’assessore Pamela Melechì. La sospensione è stata applicata in base alla legge Severino, che prevede tale misura in caso di indagini su presunte attività amministrative illecite.

I fatti contestati

Le condotte contestate e menzionate nell’ordinanza, sulla base degli elementi probatori raccolti finora, “descrivono” in particolare:

  • il tentativo, da parte del Sindaco, di condizionare illecitamente l’attività del Responsabile dell’Area Servizi alla Città, al quale il primo cittadino avrebbe intimato di ottemperare, anche sotto minaccia di rimozione (cosa, poi, avvenuta), ad una propria richiesta inerente alla formalizzazione della proroga retroattiva dell’affidamento della gestione dei servizi cimiteriali ad una cooperativa sociale (per un importo di circa 15.000 euro), ormai giunta a scadenza del contratto. Tentativo, tuttavia, non andato a buon fine in quanto il predetto Responsabile si rifiutava categoricamente di adempiere alla richiesta;
  • l’induzione indebita, da parte dell’Assessore ai Servizi Ambientali, Lavori Pubblici e Polizia Urbana nei confronti di una cooperativa, non più incaricata per conto del Comune di Erchie, all’effettuazione (in via confidenziale) dell’attività di raccolta di rifiuti (ferro, legno, materiale informatico) presso un privato, conoscente dell’indagato, e conseguente trasporto e abbandono degli stessi presso un immobile di proprietà comunale, in attesa del successivo smaltimento;
  • la condotta mediante la quale il medesimo Assessore avrebbe posto in essere degli “approcci” non graditi ad una donna che si trovava all’ interno degli uffici comunali;
  • i molteplici tentativi, risultati vani, del Sindaco, dell’Assessore ai Servizi Sociali, Politiche Giovanili e Pari Opportunità e dell’ex Responsabile dell’Area Tecnico-Amministrativa, tesi ad ottenere, per volontà del primo cittadino, che nell’ambito di un bando di concorso pubblico per la mobilità di un “istruttore tecnico c1” per l’Ufficio Tecnico del Comune di Erchie, l’unico partecipante NON venisse assunto, in quanto persona non gradita poiché si era candidata alle elezioni del settembre 2020 nella coalizione di opposizione. In particolare:
  • facendo pressioni su una componente e sulla Presidente della Commissione valutatrice, per indurle alla esclusione del candidato, nonostante la funzione meramente “conoscitiva” del colloquio previsto, minacciando loro che, in caso contrario, le avrebbe rimosse dai rispettivi incarichi;
  • suggerendo all’ex Responsabile Area Tecnico-Amministrativa, nonché membro della Commissione valutatrice, di porre domande tecniche, ancorché non previste, in sede di colloquio con il concorrente, finalizzate a porre quest’ultimo nella condizione di non riuscire a rispondere, con l’intento ultimo di formulare un giudizio negativo;
  • il tentativo del Sindaco e dell’Assessore ai Servizi Sociali, Politiche Giovanili e Pari Opportunità di rideterminare arbitrariamente alcuni termini di un contratto di locazione di un immobile di proprietà del Comune, già regolarmente assegnato dalla precedente amministrazione comunale. Il Sindaco avrebbe ritenuto che la precedente amministrazione comunale avesse adottato un comportamento di favore verso i locatari (responsabili di un asilo nido) e, pertanto, insieme all’Assessore, avrebbe cercato di pretendere la riduzione della durata del contratto, dai 9 anni originariamente previsti a 4, nonché l’aumento del canone mensile dagli iniziali 1.100 euro a 1.600 euro;
  • la condotta mediante la quale il Sindaco, abusando della propria posizione, previa minaccia, avrebbe costretto la Responsabile del Settore Servizi Sociali a corrispondere indebitamente la somma di € 2.500 ad un’associazione locale, verosimilmente per acquisire consenso tra la cittadinanza.

Conclusioni

Lo scandalo degli arresti a Erchie ha scosso la cittadina e ha sollevato interrogativi sulla gestione dell’amministrazione comunale. Le accuse di concussione, abuso d’ufficio e violenza sessuale rappresentano gravi reati che richiedono un’attenta indagine e un processo equo.

Dopo l’avvenuta esecuzione dell’ordinanza cautelare seguirà l’interrogatorio di garanzia degli indagati e, quindi, il confronto con la difesa degli stessi. Nel frattempo, la sospensione dei soggetti coinvolti dalla carica è una misura necessaria per garantire la trasparenza e la correttezza dell’azione amministrativa.

È fondamentale che le istituzioni e i cittadini si impegnino affinché simili episodi non accadano nuovamente e che venga ripristinata la fiducia nella classe politica locale. Solo attraverso la collaborazione tra le autorità competenti e il coinvolgimento attivo della comunità si potranno promuovere una migliore governance e una gestione etica e responsabile degli affari pubblici.

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Di RaNews