Cerignola: aggredisce moglie con coltelli e bastoni
Ingiurie e minacce espresse con in mano coltelli, martelli e bastoni per sottomettere la moglie. Un uomo di 54 anni, con alle spalle già dei precedenti penali, è stato arrestato dai carabinieri di Cerignola.
E’ arrivato addirittura a impugnare coltelli, martelli e bastoni pur di avere il sopravvento sulla malcapitata donna. Solo l’intervento provvidenziale del “codice rosso” ha evitato che la situazione degenerasse.
Poteva trattarsi dell’ennesimo femminicidio, omicidio al quale assistiamo ormai con nonchalance, come se fossimo abituati o non ci turbasse più e invece i carabinieri della Compagnia di Cerignola hanno tratto in arresto un uomo di 54 anni con precedenti penali.
L’ordinanza emanata dal gip del Tribunale di Foggia, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto il carcere per l’uomo. Maltrattamenti in famiglia, perenni ingiurie, vessazioni, offese sono solo alcune delle violazioni che l’uomo compiva nei confronti della donna che viveva dunque in un clima di terrore, paura e demoralizzazione.
L’egregio lavoro svolto dai carabinieri, sotto la supervisione della Procura della Repubblica di Foggia, ha permesso di accertare le accuse rivolte all’uomo nella denuncia della donna. Nello specifico il 54enne, in evidente stato di alterazione dovuto all’uso di sostanze stupefacenti, per mesi aveva vessato e offeso continuamente la moglie minacciandola con coltelli, martelli e bastoni.
I dati forniti dall’Istat sul discorso femminicidi sono impietosi e preoccupanti. Andiamo ad analizzarne qualcuno.
Scopriamo infatti che delle 111 donne uccise nel 2019, l’88,3% è stata uccisa da una persona conosciuta.
Nello specifico il 49,5% degli omicidi è stato perpetrato dal partner attuale, equivalente a 55 donne, l’11,7% dall’ex, corrispondente a 13 donne, nel 22,5% dei casi il femminicidio è stato commesso da un familiare (compresi figli e genitori), mentre nel 4,5% dei casi il delitto è stato compiuto da conoscenti (amici o colleghi).
I numeri relativi alle vittime di abusi e violenze non sono migliori: il 31,5% delle 16-70enni (6.788 mln) ha subito nel corso della propria esistenza almeno una forma di violenza, fisica, psicologica o sessuale.
Il 20,2% (4.353 mln) ha subito violenza fisica, il 21% (4.520 mln) violenza sessuale, il 5,4% (1.157 mln) le forme più gravi della violenza sessuale come lo stupro (652 mila) e il tentato stupro (746 mila).
Il 13,6% delle donne (2.800 mln) ha subito violenze fisiche o sessuali dal proprio partner o dal partner precedente. Più dettagliatamente il 5,2% (855 mila) ha subito violenze di vario tipo dal proprio uomo mentre il 18,9% (2.044 mln) dall’ex.
La maggior parte delle donne hanno lasciato il proprio partner a seguito delle violenze subite (68,6%). Per il 41,7% è stata la causa che ha portato alla rottura della relazione, mentre per il 26,8% ha assunto un fattore determinante nella decisione finale.
Spesso le minacce non si fermano alle parole, secondo i dati l’Istat: le donne che subiscono minacce fisiche rappresentano il 12,3%, tra queste quelle spintonate o strattonate raggiungono l’11,5%, mentre coloro che sono oggetto di schiaffi, calci, pugni e morsi sfiorano il 7,3 %.
La storia racconta episodi nei quali l’uomo pur di averla vinta ricorre a mezzi che possono recare danni permanenti, basti pensare a oggetti contundenti quali mazze, coltelli o altri strumenti. Anche se la denuncia resta l’arma migliore per combattere certi soprusi, la situazione resta allarmante e non sembra migliorare.
Spesso chi è vittima resta intrappolato in un sistema, in un vortice da cui è difficile uscire. La manipolazione, l’esclusione sociale, la paura e il clima di terrore e di umiliazioni a cui sono sottoposte le persone offese, non possono essere più ignorate.