• 24 Novembre 2024 11:11

Calendario delle miss: allo sprezzo di Cerignola autori pronti a battaglia legale

Calendario delle miss: allo sprezzo di Cerignola autori pronti a battaglia legale

Le dichiarazioni del parroco della chiesa San Francesco d’Assisi fomentano la discussione sul calendario con le miss di Cerignola. Don Gaeta, prende le distanze dall’iniziativa e riceve l’appoggio dei molti cittadini che disapprovano la scelta del Comune di Cerignola di patrocinare il calendario. Sdegnati gli autori dell’opera si preparano a trasformare la “becera diatriba” social in battaglia legale.

“Immaginatelo nelle scuole o negli uffici della curia vescovile” aveva ironizzato sui social il consigliere FdI Nicola Netti mentre il portavoce di partito, Gianvito Casarella, si interrogava sulla posizione delle “femministe a sinistra”.

Sarà che non vi sono cappotti neanche nella pagina di dicembre, sarà quel logo o quel migliaio d’euro concessi dal Comune, ma sui social impazzano commenti sul calendario “Miss Italia in Terra Vecchia 2024” in una Cerignola divisa tra pro e contro.

La risposta della Chiesa

In un comunicato pubblicato sui social network, don Giuseppe Gaeta scrive: “Riguardo alla questione calendario, nel pomeriggio del servizio fotografico, sia la Chiesa che il Cortile erano aperti, accessibili e non sotto la mia diretta custodia, a causa della mia assenza per motivi pastorali”.

Non sono stato informato dell’oggetto degli scatti – precisa il parroco -, tantomeno ho avuto la possibilità di prendere visione del servizio fotografico e di esaminare il lavoro grafico prodotto, rispetto ai quali sono del tutto estraneo. Se fossi stato compiutamente informato, avrei senza dubbio evidenziato l’inopportunità di svolgere uno shooting del genere in un’area pertinente alla chiesa”.

L’iniziativa già non era piaciuta all’associazione Impegno Donna per la cui presidente Franca Dente è “assurdo rappresentare un quartiere antico e ricco di storia con i corpi delle donne: gli stereotipi su cui si gioca l’immagine del corpo femminile nelle pubblicità non sembrano cambiati”.

La questione politica

A scagliare la prima pietra sull’amministrazione comunale per la ‘scabrosa’ questione Fratelli d’Italia: “anacronistico e di dubbio gusto. Per questo genere di cose ci sono già social e simili. Col patrocinio il Comune di Cerignola ha messo a disposizione i beni pubblici di proprietà della collettività”.

L’amministrazione si difende: “L’opera fotografica e grafica realizzata dalla Belviso Fotografi dal 1924, è stata patrocinata con l’obiettivo di promuovere la bellezza della nostra città e di valorizzare il patrimonio culturale locale”, ha dichiarato il sindaco di Cerignola, Francesco Bonito. 

“È lo spin off delle selezioni provinciali dello storico concorso di bellezza Miss Italia, ospitate a luglio scorso dalla città di Cerignola. Nessuno si scandalizzò per lo spettacolo in piazza – precisa l’assessore alla cultura Rossella Bruno -. Come donna, non mi sento offesa dall’ingenua rappresentazione della bellezza femminile contenuta nel calendario. Come amministratrice, apprezzo l’iniziativa di promozione della bella e storica Terra Vecchia realizzata con gusto e garbo da uno storico e blasonato studio fotografico cerignolano”.

Ma Casarella insiste: “dovendo metterci lo stemma della città, avrei evitato e puntato su altre ‘bellezze’ di Cerignola, con qualcosa di più moderno e realmente promozionale”.

Ma che ne pensano i fotografi degli scatti contestati?

Non restano in silenzio gli autori dell’opera: “becera diatriba, focolai di partenza di questa assurda vicenda sono da ricondurre ad alcuni esponenti dell’opposizione politica e ad epurati con la voglia di rivalsa. 

Riteniamo necessario porre un punto fermo ad alcune volgarità lette sui social, abbiamo conferito mandato ai nostri legali di tutelare nelle sedi competenti l’immagine e la professionalità di un’azienda che da oltre 100 anni ha fatto della serietà il proprio credo”.

E tra approvazione, comprensione e censura la polemica affolla ancora le bacheche social e qualcuno si chiede: sarà mica un’operazione di marketing? Resta però che la distribuzione dell’imputato calendario, grazie al contributo di Comune e privati, è gratuita.

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Di RaNews