Calabria, colpo a ‘ndrangheta e politica: nomi e fatti
Tre province e molti paesi coinvolti, all’opera tutte le forze dell’ordine, 237 indagati tra politici, avvocati, professionisti e affiliati della ‘ndrangheta. Settembre si apre con una delle più grandi operazioni compiute dallo Stato italiano in Calabria.
Coordinati della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro diretta da Nicola Gratteri, carabinieri, squadre mobili delle questure di Cosenza e Catanzaro e del Servizio centrale Operativo di Roma, hanno dato esecuzione all’ordinanza cautelare, emessa dal gip di Catanzaro Alfredo Ferraro, nei confronti di 202 indagati (139 in carcere, 51 ai domiciliari, 12 con obbligo di dimora) mentre finanzieri del Comando Provinciale di Cosenza, del Nucleo di Polizia Valutaria di Reggio Calabria, con il Gico del Comando Provinciale di Catanzaro e lo Scico di Roma, impegnati nell’esecuzione di sequestro preventivo d’urgenza (disposto dal pm ma che dovrà essere sottoposto al vaglio del gip) di beni immobili, mobili registrati, aziende e società riconducibili a numerosi indagati, per un valore stimato in oltre 72 milioni di euro.
Città coinvolte Cosenza, Rende, Acri, Castrolibero, Celico, Cellara, Luzzi, Marano Principato, Mendicino, Montalto Uffugo, Rogliano, San Benedetto Ullano, San Marco Argentano, San Pietro in Guarano, Spezzano Albanese, Spezzano Sila, Villapiana, Agrigento, Milano, Napoli, Novara, Parma, Torino, Bellusco (MB), Sala Consilina, Cavaion Veronese.
Le accuse, a vario titolo, sono associazione, associazione a delinquere di tipo ‘ndranghetistico, traffico di sostanze stupefacenti, aggravato da modalità e finalità mafiose, organizzazione illecita dell’attività di scommesse e giochi, anche d’azzardo, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni e valori, estorsioni, usura, esercizio abusivo del credito, danneggiamenti, reati in materia di armi e munizionamento, delitti contro la persona, contro il patrimonio, contro la pubblica amministrazione, nonché scambio elettorale politico-mafioso, aggravati dalle finalità di agevolazione mafiosa.
Le indagini sono state svolte tra il 2017 e il novembre del 2021 attraverso intercettazioni ambientali, telefoniche e telematiche, pedinamenti, video-filmati e dichiarazioni di collaboratori di giustizia che, tra l’altro, hanno messo in luce un patto criminale tra una federazione di clan, composta dalla famiglie Muto, Abruzzese, Patitucci-Porcaro (della cosca Lanzino) Presta, Di Puppo-D’Ambrosio (attivi soprattutto nell’area di Rende), e alcuni amministratori locali per gestire servizi di security, finanziamenti pubblici e investire in attività commerciali e complessi turistici sulla costa tirrenica.
Un “sistema” che, attraverso la politica, con il contributo dei colletti bianchi e una rete di prestanome e una cassa comune detta “bacinella”, gestiva attività commerciali “pulite”.
Coinvolti così nell’operazioni il sindaco di Rende e presidente dell’Anci calabrese Marcello Manna, l’assessore ai Lavori Pubblici Pino Munno e il responsabile della manutenzione e del Decoro urbano di Cosenza Francesco De Cicco tutti ai domiciliari. Tra gli imprenditori coinvolti anche Agostino “Berlusconi” Briguori, braccio economico del gruppo Porcaro ora in carcere.
Domiciliari anche per: Marta Abbruzzese, Rosina Arno, Danilo Bartucci, Piero Bertoldi, Luigina Bevilacqua, Aurelia Braccioforte, Andrea Bruni (1983), Pasquale Bruni (1970), Pasquale Bruni (1979), Gianluca Campolongo, Damiano Carelli, Francesco Carelli, Andrea Vincenzo Caruso, Michele Castiglione, Maria Rosaria Ceglie, Andrea Cello, Cesare Conte, Antonio Covelli, Francesco De Cicco, Pasquale De Rose, Patrizia Drago, Renato Falbo, Eugenio Filice, Anna Fiorillo, Angelo Frontino, Salvatore Garofalo, Giovanni Grandinetti, Umile Lanzino, Silvia Lucanto, Massimo Giuseppe Maione, Lauretta Mellone, Giuseppe Midulla, Giuseppe Mondera, Francesco Pompeo Occhiuzzi, Silvio Orlando, Francesco Papara, Sandro Perri, Antonio Pignataro, Francesco Reda, Ines Reda, Paolo Reda, Cristian Francesco Ruffolo, Rosa Rugiano, Orlando Scarlato, Mario Trinni, Francesco Veltri, Massimo Volpentesta, Cristian Vozza.
In carcere: Antonio Abruzzese detto “Strusciatappine”, Antonio Abbruzzese detto “Tonino”, Antonio Abbruzzese (classe 1984), Fiore Abbruzzese (detto Ninnuzzo), Franco Abbruzzese detto a Brezza o il Cantante, Francesco Abbruzzese, Luigi Abbruzzese detto Pikachu, Marco Abbruzzese detto lo Struzzo, Nicola Abbruzzese, Rocco Abbruzzese, Rosaria Abbruzzese, Saverio Abbruzzese, Claudio Alushi, Armando Antonucci, Salvatore Ariello, Ariosto Artese, Luigi Avolio, Ivan Barone, Giuseppe Bartucci, Giuseppe Belmonte, Gianluca Benvenuto, Massimo Benvenuto, Luigi Berlingieri, Massimo Bertoldi, Antonio Bevilacqua, Cosimo Bevilacqua, Fabio Bevilacqua, Fiore Bevilacqua, Francesco Bevilacqua, Leonardo Bevilacqua, Luigi Bevilacqua, Nicola Bevilacqua, Giuseppe Broccolo, Andrea Bruni, Salvatore Calandrino, Ernesto Campanile, Carmine Caputo, Giuseppe Caputo, Andrea Carpino, Francesco Casella, Alessandro Catanzaro, Patrizio Chiappetta, Daniele Chiaradia, Antonio Chiodo, Massimo Ciancio, Francesco Ciliberti, Fabiano Ciranno, Antonio Colasuonno, Francesco Curcio, Marco D’Alessandro, Adolfo D’Ambrosio, Massimo D’Ambrosio, Cesare D’Elia, Massimiliano D’Elia, Alessio De Cicco, Andrea De Giovanni, Pietro De Mari, Antonio De Rose, Armando De Vuono, Sergio Del Popolo, Michele Di Puppo, Umberto Di Puppo, Carlo Drago, Giovanni Drago, Rosetta Falvo, Cristian Ferraro, Simone Ferrise, Remo Florio, Fabrizio Fuoco, Oscar Fuoco, Gino Garofalo, Giovanni Garofalo, Rosanna Garofalo, Fabio Giannelli, Alberigo Granata, Andrea Greco, Francesco Greco, Francesco Gualano, Silvia Guido, Francesco Iantono, Giuseppe Irillo, Antonio Illuminato, Sergio La Canna, Fabio Laratta, Massimiliano Lo Polito, Gianluca Maestri, Antonio Manzo, Cosimo Manzo, Stefano Antonio Marigliano, Antonio Marotta, Mauro Marsico, Andrea Mazzei, Francesco Mazzei, Ivan Montualdista, Alfredo Morelli, Alessandro Morrone (1972), Alessandro Morrone (1988), Roberto Junior Olibano, Francesco Patitucci, Damiana Pellegrino, Mario Perri, Giuseppe Perrone, Erminio Perri, Enzo Piattello, Mario Piromallo, Roberto Porcaro, Antonio Presta, Gennaro Presta, Giuseppe Presta, Remo Prete, Sergio Raimondo, Paolo Recchia, Andrea Reda, Michele Rende, Francesco Ripepi, Denny Romano, Antonio Russo, Stefano Salerno, Eugenio Satiro, Marco Saturnino, Costantino Scorza, Luca Simerano, Mario Sollazzo, Alessandro Stella, Francesco Stola, Alberto Superbo, Francesco Tassone, Francesca Tiralongo, Marco Tornelli, Ivan Trinni, Alberto Turboli, Danilo Turboli, Sandro Vomero, Roberto Zengaro, Antonio Zinno.
Obbligo di dimora nel comune di residenza per: Fabrizio Abate, Fabrizio Gioia, Simone Greco, Roberta Maritato, Bruno Mollica, Francesco Morabito, Ciro Pignataro, Antonio Carmine Policastri, Marcello Rizzuti, Salvatore Sesso, Francesco Sorrentino,
Divieto dell’esercizio della professione forense infine per l’avvocato Paolo Pisani.