Blue economy, la Puglia si affida a un cerignolano
Anche la mente di un cerignolano al servizio del Progetto tematico ‘Smart Adria Blue Growth’ (Programma InterReg IPA CBC Italia-Albania-Montenegro).
Proprio da un’idea progettuale di Ivano Dileo, 42 anni cerignolano ricercatore dell’Università degli studi di Bari ‘Aldo Moro’, componente del gruppo di ricerca internazionale ICEDE dell’Università di Santiago de Compostela ed esperto esterno dell’Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione (Arti) della Regione Puglia, è emersa la necessità di potenziare il settore dell’economia blu attraverso il coinvolgimento di università, istituzioni, mondo imprenditoriale e, soprattutto, della società civile.
Dileo, che in curriculum ha attività di formazione e ricerca all’Università di Sheffield (UK), in Spagna e alla UniBocconi, è stato incaricato di presentare, durante la conferenza trans-frontaliera SABG, la ‘Blue economy mapping study’, uno studio di mappatura della Blue Economy in Puglia, Molise, Albania e Montenegro, realizzato dalla Regione Puglia in collaborazione con Arti.
Grazie al Programma Interreg Italia-Albania-Montenegro, che mette a disposizione circa 70 milioni di euro per la realizzazione di progetti in vari aree tematiche per il miglioramento della qualità dei territori coinvolti, Dileo potrà mettere in campo le competenze acquisite nel ramo dell’economia industriale regionale, dell’innovazione e dell’imprenditorialità.
Progetto tenuto in gran considerazione a Palazzo della Regione e che dà lustro e speranza alle economie della Puglia prossimamente inserita in 3 laboratori del ‘Blue Growth Cluster’ realizzati in Italia, Albania e Montenegro, per favorire lo sviluppo della blue economy, ma anche la sperimentazione di prodotti e servizi innovativi.
“Il recupero della sostenibilità ambientale che l’esperienza Covid ci sta chiedendo mostra come il settore della economia blu possa rappresentare uno dei possibili ambiti per aumentare l’occupazione e creare nuove figure professionali a tutti i livelli. In questa direzione, sarà fondamentale potenziare attività economiche che avranno minore impatto sugli ecosistemi, quali lo studio dell’ambiente marino, l’acquacoltura sostenibile, l’energia rinnovabile ma anche il turismo e il trasporto sostenibile – commenta Dileo -.
Gran parte del nostro benessere socio-economico proviene direttamente ed indirettamente dal mare, per cui stimolare i cittadini ad avvicinarsi alle attività connesse al mare, attraverso le sinergie con attività innovative ma anche con quelle più tradizionali come agricoltura, pesca, turismo, cultura, sarà cruciale per ridurre i divari tra territori più ricchi e più poveri ed avvicinare la Puglia verso un’idea di sviluppo che metta insieme tradizione, innovazione, sostenibilità e nuova occupazione” conclude il ricercatore nostrano.