Bitonto, assalto a portavalori e A14 in tilt
Tentato assalto a portavalori stamane sulla A14 all’altezza di Bitonto: colpo fallito grazie allo ‘spumablock’ ma guardie giurate ferite e autostrada in tilt da ore.
Un commando di almeno 4-5 persone, alle 7.30 di stamane sull’autostrada A14 Bologna-Taranto, all’altezza del km 656 tra Molfetta e Bitonto, ha tentato un assalto a un portavalori.
Aggredite le 3 guardie giurate a bordo del furgone: stando alle prime indiscrezione pare siano state picchiate e che all’aggressione abbia fatto seguito anche una sparatoria, fortunatamente, però, non si registrano feriti gravi.
Nonostante tutto i 3 dipendenti sono riusciti ad evitare che l’assalto andasse a buon fine attivando il sistema di allarme spumablock, che riempie il vano con i valori di spuma che si solidifica rapidamente.
Durante la fuga, però, i rapinatori hanno dato alle fiamme 3 suv e 2 autoarticolati bloccando la strada in entrambe le direzioni dove, al momento, si registrano oltre 4 km di coda e tratto chiuso per le necessarie operazioni di rilievo e di bonifica.
Autostrade consiglia di evitare il tratto tra Bitonto e Molfetta utilizzando la viabilità ordinaria dove già si sta dirottando il traffico.
Sul luogo dell’evento intanto vigili del fuoco, mezzi di soccorso sanitario e meccanico, pattuglie della polizia stradale ed il personale della Direzione 8° Tronco di Bari di Autostrade per l’Italia continuano il proprio lavoro mentre i sindacati dei vigilantes annunciano solidarietà e proteste di piazza.
“Ai tre lavoratori feriti oggi vanno il nostro abbraccio e una promessa: saremo al loro fianco il prossimo 2 maggio, e invitiamo tutti i lavoratori alla mobilitazione di massa per lo sciopero e la manifestazione del comparto vigilanza e sicurezza per chiedere un percorso concreto verso un nuovo contratto migliorato nei suoi principali istituti – commentano il segretario generale della Uiltucs Puglia, Giuseppe Zimmari, e il segretario generale della Uil di Puglia, Franco Busto -. È vergognoso, in un Paese che si definisce civile, che mentre migliaia di uomini e di donne mettono quotidianamente a repentaglio la propria esistenza per la tutela della nostra sicurezza e dei nostri beni, il loro contratto nazionale sia fermo dal 2015”.