Aiutare i figli a sviluppare l’intelligenza
Il dott. Salvatore Panza, psicologo, psicoterapeuta e formatore motivazionale, suggerisce qualche 'trucco' per incentivare lo sviluppo intellettivo dei figli.
L’intelligenza è quella facoltà mentale che consente ad un soggetto di interagire con la realtà favorevolmente. Secondo Gardner (Psicologo americano), ogni persona è dotata di almeno sette intelligenze ovvero, è intelligente in almeno sette modi diversi. Ciò significa che alcuni di noi possiedono livelli molto alti in tutte o quasi tutte le intelligenze, mentre altri hanno sviluppato in modo più evidente solo alcune di esse. Tuttavia è importante sapere che ognuno può sviluppare tutte le diverse intelligenze fino a raggiungere soddisfacenti livelli di competenza. Gardner sostiene pertanto che tutti possiamo sviluppare le nostre diverse intelligenze se siamo messi nelle condizioni appropriate di incoraggiamento, arricchimento e istruzione. Inoltre le intelligenze sono strettamente connesse tra di loro e interagiscono in modo molto complesso. Le sette intelligenze individuate da Gardner sono:
1. Intelligenza logico-matematica, abilità implicata nel confronto e nella valutazione di oggetti concreti o astratti, nell’individuare relazioni e principi.
2. Intelligenza linguistica, abilità che si esprime nell’uso del linguaggio e delle parole, nella padronanza dei termini linguistici e nella capacità di adattarli alla natura del compito.
3. Intelligenza spaziale, abilità nel percepire e rappresentare gli oggetti visivi, manipolandoli idealmente, anche in loro assenza.
4. Intelligenza musicale, abilità che si rivela nella composizione e nell’analisi di brani musicali, nonché nella capacità di discriminare con precisione altezza dei suoni, timbri e ritmi.
5. Intelligenza cinestetica, abilità che si rivela nel controllo e nel coordinamento dei movimenti del corpo e nella manipolazione degli oggetti per fini funzionali o espressivi.
6. Intelligenza interpersonale, abilità di interpretare le emozioni, le motivazioni e gli stati d’animo degli altri.
7. Intelligenza intrapersonale, abilità di comprendere le proprie emozioni e di incanalarle in forme socialmente accettabili.
L’American Psychological Association ha affidato di recente a un gruppo di esperti il compito di confrontare gli effetti che l’ambiente (nel quale rientrano non solo le cure della famiglia, ma anche la salute e l’alimentazione) e la genetica hanno sull’intelligenza. Ebbene, dallo studio è emerso che entrambi svolgono un ruolo importante. Il ruolo dei geni è predominante, certo, ma ai genitori rimane spazio sufficiente per influenzare il risultato finale. In effetti, un numero sempre più alto di ricerche indica che, soprattutto nei primi anni di vita, quando il cervello è ancora in via di formazione, la presenza attenta di entrambi i genitori, aiuta la formazione del complesso sistema di circuiti cerebrali che è alla base di un corretto sviluppo dell’intelligenza. “E’ necessario che i genitori siano coscienti dell’importanza del loro contributo” dice Craig Ramey, che insegna psicologia alla University of Alabama di Birmingham e da 30 anni studia il rapporto tra sviluppo intellettivo nella prima infanzia e stimoli esercitati dagli adulti.
Che cosa può fare, allora, un genitore per potenziare l’intelligenza di suo figlio?
1. CREARE UN’ATMOSFERA CHE FAVORISCA L’APPRENDIMENTO: non usate i “metodi forti” ma giocate con i vostri figli in quanto l’unico linguaggio che i bambini conoscono è quello del gioco (non fateli sentire come se stessero a scuola)
2. GUARDATELI NEGLI OCCHI: Quando ha un mese il vostro bambino riesce a mettere a fuoco gli oggetti che si trovano a circa 15 centimetri da lui, più o meno la stessa distanza alla quale vi trovate voi quando lo tenete in braccio e lo guardate in volto. In questo caso le connessioni cerebrali creano un percorso di riconoscimento che diventa via via più chiaro e netto ogni volta che prendete il bambino in braccio, e che aiuta vostro figlio a dividere il mondo che lo circonda in ciò che gli è familiare e ciò che non lo è, in ciò che è diverso e ciò che è uguale, tutte capacità fondamentali per l’apprendimento.
3. PARLATE CONTINUAMENTE: Dal momento in cui le nasce, praticamente, non smettete mai di parlare a vostro figlio/a (leggete favole, parlategli mentre cambiate il pannolino, fate il bagnetto, ecc…), e a tre anni vedrete che farà già discorsi lunghi e sensati, a cinque, riuscirà a leggere, ecc…. La ricchezza del vocabolario dei bambini dipende moltissimo dalla quantità di tempo che i genitori passano a parlare con loro.
4. FATE ASCOLTARE MUSICA: Ninne-nanne e canzoncine varie, favoriscono lo sviluppo intellettuale del vostro bambino. La musica non insegna soltanto ritmo e melodia ai piccoli, ma migliora di molto le capacità di ragionamento spazio-temporale (importante per capire la matematica e le scienze).
5. FAVORITE LA CURIOSITÀ E LA CREATIVITA’: I bambini sono naturalmente portati ad esplorare l’ambiente sin dalla nascita quando cominciano a guardarsi attorno, quando toccano gli oggetti e li portano alla bocca, ecc… Un bambino cresce intellettivamente e impara a riconoscere il mondo facendo nuove esperienze, esplorando. Incoraggiate il loro desiderio di conoscere e, meglio ancora, esplorate e giocate con loro.
6. RINFORZALI PSICOLOGICAMENTE: Dite “Bravo!” al vostro bambino ogni volta che fa qualcosa “bene” (la prima volta che fa la pipì nel vasetto, che rimette i propri giochi al loro posto, che mangia da solo, ecc…). Quando lodate i progressi del vostro bambino, rendendolo felice, il suo cervello libera una quantità di sostanze chimiche che rinforzano i circuiti ed aumentano, di conseguenza, la probabilità che quel comportamento “positivo” venga ripetuto con piacere. Se invece questi progressi sono accolti con indifferenza, i circuiti rimangono deboli, e il bambino diventa riluttante a battere nuove strade e a rifare quel comportamento.
7. AMATELI INCONDIZIONATAMENTE E FATELI SENTIRE AMATI: vicinanza, contatto fisico, parole amorevoli, sguardi teneri, l’ascolto, ecc… favoriscono l’autostima e quindi la sicurezza di vostro figlio. L’immagine che vostro figlio riceve di se stesso dipende dagli stimoli e riscontri che riceve dall’ambiente, e in modo fondamentale dipende dai genitori!!
In bocca al lupo a tutti i genitori (come me!)
dott. Salvatore Panza
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