Agricoltura, un lavoro pericoloso: Di Matteo ennesima tragedia
La morte di Francesco Di Matteo, l’agricoltore di 65 anni morto schiacciato dal trattore a Cerignola, è l’ennesima tragedia che scuote il mondo dell’agricoltura.
I dati Inail mostrano che, in Italia, l’agricoltura è il settore con il più alto tasso di incidenti mortali sul lavoro. Nel 2022, in Italia, sono stati registrati 577 incidenti mortali sul lavoro, di cui 138 nel settore agricolo. Questo significa che l’agricoltura rappresenta il 24% di tutti gli incidenti mortali sul lavoro in Italia.
Un settore pericoloso
I fattori che contribuiscono alla pericolosità del lavoro agricolo sono molteplici. Innanzitutto, le attività agricole sono spesso svolte in condizioni ambientali difficili, come il caldo, il freddo o le intemperie. Inoltre, gli agricoltori sono spesso esposti a rischi fisici, come la caduta da altezze, il contatto con macchinari pericolosi o la manipolazione di prodotti chimici.
Un caso emblematico
Il caso di Francesco Di Matteo è emblematico di questa pericolosità. L’uomo stava lavorando nei campi quando, per cause ancora da accertare, il trattore si è ribaltato. La morte è stata istantanea.
Una tragedia che deve scuotere le coscienze è importante che le istituzioni e le associazioni del settore agricolo si impegnino a promuovere la sicurezza sul lavoro e a sensibilizzare i lavoratori sui rischi a cui sono esposti.
Perché l’agricoltura è così pericolosa?
I dati Inail mostrano che l’agricoltura è il settore con il più alto tasso di incidenti mortali sul lavoro. Questo è dovuto a diversi fattori, tra cui:
- Le condizioni ambientali: le attività agricole sono spesso svolte in condizioni ambientali difficili, come il caldo, il freddo o le intemperie. Queste condizioni possono aumentare il rischio di incidenti, soprattutto per i lavoratori non adeguatamente protetti.
- I rischi fisici: gli agricoltori sono spesso esposti a rischi fisici, come la caduta da altezze, il contatto con macchinari pericolosi o la manipolazione di prodotti chimici. Questi rischi possono causare gravi lesioni o addirittura la morte.
- La mancanza di formazione e informazione: molti agricoltori non sono adeguatamente formati sui rischi specifici del loro lavoro, e non sanno come prevenirli. Questo è un fattore importante che contribuisce alla pericolosità del lavoro agricolo.
Cosa fare per ridurre la pericolosità del lavoro agricolo?
Per ridurre la pericolosità del lavoro agricolo è necessario intervenire su diversi fronti:
- Formazione e informazione: è necessario garantire che tutti gli agricoltori siano adeguatamente formati sui rischi specifici del loro lavoro e su come prevenirli.
- Misure di sicurezza: è necessario adottare misure di sicurezza adeguate per ridurre i rischi di infortuni e malattie professionali. Ad esempio, è importante che i trattori e altri macchinari agricoli siano in buono stato di manutenzione e che siano utilizzati in modo corretto.
- Controlli più stringenti: è necessario rafforzare i controlli per garantire che le aziende agricole rispettino le norme sulla sicurezza sul lavoro.
Misure a cui possono provvedere Governo italiano, Regioni e Province, responsabili dell’attuazione della normativa sulla sicurezza sul lavoro. Loro potrebbero promuovere iniziative di formazione e informazione, finanziare progetti di ricerca e sviluppo, e adottare misure di controllo più stringenti.
Anche le organizzazioni di categoria degli agricoltori, come Coldiretti e Confagricoltura, potrebbero sensibilizzare gli associati sui rischi del lavoro agricolo e promuovere la diffusione di buone pratiche di sicurezza.
I sindacati dei lavoratori agricoli, come la CGIL, la CISL e la UIL, potrebbero rappresentare i lavoratori e negoziare con le aziende condizioni di lavoro più sicure.
Solo con un impegno comune è possibile ridurre la pericolosità del lavoro agricolo e tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.