San Severo: una spacconata gli spari contro casa di Anastasio
Si tratta di una bravata e non come si pensava all’inizio, di un episodio d’intimidazione. Gli spari, perpetrati ai danni della casa di Anastasio, da parte di due ragazzini di 17 e 18 anni, avevano fatto temere il peggio.
I due ragazzi, di 17 e 18 anni hanno ammesso di aver sparato contro l’abitazione di Matteo Anastasio, vittima di mafia, assassinato domenica mentre erano in corso i caroselli per la città.
Si tratta dunque di una guasconata, un gesto folle che avrebbe potuto avere ben altre conseguenze. I due ragazzi, hanno preso di mira la casa di Anastasio, senza sapere nemmeno che fosse la sua.
I due infatti, recatisi in commissariato hanno ammesso di aver sparato in altre zone della città, senza avere un obiettivo preciso.
Al momento della sparatoria i due, stando alle prime ipotesi, erano sotto l’effetto dell’alcol. Anastasio venne crivellato dai colpi di pistola inferti da due uomini in sella ad una moto e non ancora individuati.
Con lui, al momento dell’agguato, c’era il nipotino, di 6 anni, ferito gravemente all’addome. I due ragazzini, sono difesi dai legali Michele Minischetti e Luigi Marinelli.
Proprio quest’ultimo ha asserito “sono due ragazzini, non sono pregiudicati”. Al momento nessuna misura è stata disposta nei confronti dei ragazzini.