Covid, chi conta e cura gli stranieri a Stornarella?
Si assembrano senza protezioni né regole in diversi punti della città ma se si ammalano non lo sa nessuno né vengono assistiti. A lanciare l’allarme e chiedere ausilio ad Asl e Forze dell’Ordine da Stornarella il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Ercole Costa e la coordinatrice cittadina di FdI Marica Cocco.
“Mentre i cittadini di Stornarella, con disciplina, osservano le regole per limitare i contagi, troppi stranieri incontrollati si assembrano senza protezioni né regole in diversi punti della città. È intollerabile che nessuno pensi ad arginare questo fenomeno, censendoli e seguendoli, mentre combattiamo tutti contro un nemico invisibile che sta minando salute, serenità ed economia”.
Il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Ercole Costa, lancia l’allarme su quanto si verifica dall’inizio della pandemia, con una pericolosità evidente ma ignorata.
Il partito di Giorgia Meloni fa appello all’Asl, oltre che alle Forze dell’Ordine: dei 46 attualmente positivi, solo 2 risultano essere cittadini non residenti, denotando una sproporzione statistica, probabilmente legata alla difficoltà nel censire e monitorare una fascia di popolazione invisibile alle istituzioni anche sanitarie.
“Stornarella è un centro di 5400 abitanti, sappiamo tutti però che il nostro Comune ospita un elevata percentuale di gente di varie nazionalità, non residente e non rintracciabile in alcun modo – spiega la coordinatrice cittadina di Fdi, Marica Cocco –. Si stima che ce ne siano oltre 2000 oltre a quelli regolarmente residenti. Chi controlla e chi segue dal punto di vista sanitario tutte quelle persone ignorate dai registri sanitari, che non hanno un medico curante che li possa assistere nei protocolli anti-Covid?”.
Insomma, se si ammalano non lo sa nessuno né vengono assistiti, con i connessi rischi di contagio per il resto della popolazione. “Vivere in una comunità e integrarsi – conclude il consigliere Costa – significa rispettare le regole. Siamo un popolo accogliente, ma in questa fase soprattutto serve che tutti ci comportiamo bene, nell’interesse della comunità. Il mio ricordo va a mio zio Michele Miele che a causa di questo virus ha lasciato tutti noi lo scorso 4 aprile. Dobbiamo stare in guardia e serve che queste persone escano dall’invisibilità istituzionale, per loro stessi e per tutti”.