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Nas nel brindisino

DiRaNews

Giu 24, 2019

Nas nel brindisino

Controlli dei Carabinieri del N.A.S. di Taranto nella provincia di Brindisi: sequestrati due bancali di acqua minerale, in cattivo stato di conservazione.

I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Taranto, nell’ambito di una verifica eseguita all’interno di un supermercato della provincia, in particolare nella zona deputata al carico/scarico delle merci, hanno riscontrato la presenza di due bancali contenenti bottiglie in plastica di acqua minerale naturale, direttamente esposti ai raggi solari. Pertanto, hanno sottoposto a sequestro i due bancali contenenti 912 bottiglie di acqua da 2 litri e 624 bottiglie da 1,5 litri, per un valore totale di 1.500 euro.

Appare opportuno specificare che è penalmente sanzionata la conservazione delle bottiglie di acqua minerale in contenitori di plastica, all’aperto ed esposti al sole soprattutto nella stagione estiva per la presenza delle alte temperature. Nello specifico, si configura la contravvenzione di natura penale prevista dall’articolo 5 lettera “b” della legge n.283/1962, atteso che l’esposizione anche parziale di tutti i prodotti destinati al consumo umano alle condizioni atmosferiche esterne, tra cui l’impatto con i raggi solari, può costituire potenziale pericolo per la salute dei consumatori, in quanto sono possibili fenomeni chimici di alterazione dei contenitori e di conseguenza del loro contenuto. La disposizione normativa sancisce che è vietato impiegare nella preparazione degli alimenti o bevande, nonché vendere o detenere, somministrare o comunque distribuire per il consumo, sostanze alimentari “in cattivo stato di conservazione”. La sussistenza di questo reato può, quindi, ravvisarsi nel caso del rinvenimento all’interno di un ristorante di bottiglie di acqua minerale sigillate, detenute in zona esposta alla luce solare e soggetta ad elevate temperature. Illuminante, al riguardo, la sentenza della Corte di Cassazione, Sezione Terza, del 28 agosto 2018, che ha respinto il ricorso del titolare di un’attività commerciale, condannandolo alla pena di 1.500€ di ammenda, per avere detenuto per la vendita in cattivo stato di conservazione, più confezioni di acqua che aveva collocato nel piazzale antistante l’immobile, esponendole alla luce del sole.

 

Latiano. Operaio 41enne ruba Fiat 500L a Lecce, clonandola con i dati identificativi di altro analogo veicolo circolante in Roma. Fermato e controllato nell’ambito di una verifica stradale, è stato deferito per furto, ricettazione, riciclaggio e uso di atto falso.

A Latiano, i Carabinieri della locale Stazione, a conclusione degli accertamenti, hanno deferito in stato di libertà un 41enne del luogo, per furto aggravato, ricettazione, riciclaggio, uso di atto falso. In particolare, il predetto è stato sorpreso in via Berlinguer, durante un controllo alla circolazione stradale, alla guida di un’autovettura Fiat 500L risultata falsificata e clonata con i dati di analogo veicolo circolante in Roma. Nello specifico, l’autovettura oggetto di controllo presenta la targa anteriore e posteriore falsificate, come anche la targhetta identificativa del telaio e la carta di circolazione. L’indagato, alle contestazione mosse, ha ammesso le sue responsabilità, affermando di aver clonato la Fiat 500 L che ha utilizzato.

L’autovettura con la medesima targa e tipo esiste realmente e circola a Roma e appartiene a un suo conoscente, risultato completamente estraneo alla vicenda. Riguardo alla vettura clonata, l’indagato ha affermato di averla rubata personalmente a Lecce nel mese di gennaio scorso, sul veicolo ha fatto una nuova punzonatura, nonché ha apposto nuove targhe, mentre per quanto riguarda la carta di circolazione l’ha creata ex novo su un documento in bianco che risulta provenire da una serie di carte di circolazione asportate dall’ufficio della Motorizzazione Civile di Enna. Sono in corso ulteriori accertamenti finalizzati ad individuare eventuali altri concorrenti nei reati commessi dal 41enne, nonché ad addivenire all’identificazione del proprietario della Fiat 500L asportata a Lecce. L’autovettura attualmente è stata sottoposta a sequestro per ulteriori approfondimenti investigativi.

 

Villa Castelli. Simulano 2 sinistri stradali e chiedono risarcimento all’assicurazione, denunciate 4 persone.

I Carabinieri della Stazione di Villa Castelli, al termine di attività di indagine scaturita dalla querela presentata dal legale di una compagnia assicurativa con sede a Roma, hanno deferito in stato di libertà, per il reato di fraudolento danneggiamento di beni assicurati quattro persone. Si tratta di una 42enne e di una 58enne, entrambi residenti in Napoli e di un 38enne e una 41enne residenti a Marcianise (CE). Dalle verifiche effettuate dall’Arma, è emerso che i quattro indagati hanno simulato due sinistri stradali avvenuti a Nola e Marcianise nel dicembre del 2016, per i quali sono stati richiesti risarcimenti alla compagnia assicurativa.

 

Torre Canne di Fasano. Operaio 31enne sorpreso con la marijuana, segnalato al Prefetto.

A Fasano, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia CC, nel corso di un servizio finalizzato al contrasto del fenomeno dell’uso e spaccio di droga nel centro cittadino, hanno segnalato quale assuntore di sostanze stupefacenti un operaio 31ennedel luogo. Nella mattinata di ieri, i militari hanno notato il giovane a piedi, controllato è stato trovato in possesso di 0,8 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, occultata in un marsupio. Nel corso della perquisizione domiciliare è stato trovato in possesso di ulteriori 1,9 grammi della medesima sostanza, celati in un borsello, il tutto sottoposto a sequestro.

Il fenomeno dell’assunzione di stupefacenti è trasversale, ovvero coinvolge più fasce di età e varie stratificazioni sociali, professionali e culturali, dallo studente all’operaio, all’artigiano, all’impiegato, al professionista al disoccupato. L’assuntore, che dalle Forze dell’Ordine è trovato in possesso di sostanze stupefacenti, viene segnalato al Prefetto territorialmente competente, che è quello di residenza della persona segnalata o quello del luogo dove l’interessato ha fissato il proprio domicilio. La detenzione di sostanza stupefacente per uso personale non è reato, tuttavia configura un illecito amministrativo e pertanto sanzionato in via amministrativa.

Le conseguenze giuridiche sono la sospensione da 1 a 12 mesi della patente di guida, della licenza di porto d’armi e del passaporto o il divieto di conseguirli. Nel caso in cui il fatto contestato sia di lieve entità, e solo per la prima volta nel caso in cui un soggetto venga segnalato per possesso di derivati della cannabis (hashish o marijuana), il Prefetto può definire il procedimento con l’ammonimento, che in sostanza è l’invito formale a non fare più uso di sostanze stupefacenti, avvertendolo delle conseguenze a suo danno.

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