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Brindisi, furti d’energia e arresti

DiRaNews

Giu 1, 2019

Brindisi, furti d’energia e arresti

San Pancrazio Salentino: in 5 anni hanno prelevato abusivamente energia elettrica per le attività dell’azienda agricola, oltre che per usi domestici, per un importo orientativo stimato in 60.000 euro, arrestati.

I Carabinieri delle Stazioni di San Pancrazio ed Erchie, a conclusione degli accertamenti, hanno tratto in arresto per furto di energia elettrica i proprietari di una masseria. Si tratta di due coniugi di 68 e 52 anni, quest’ultima titolare di un’azienda agricola. I militari nel corso di una perquisizione, oltre a rinvenire 67 cartucce di varie marche detenute illegalmente e un caricatore per pistola, il tutto sottoposto a sequestro, hanno constatato che il misuratore dell’energia risultava staccato, mentre nel corso delle operazioni di perquisizione erano stati notati diversi elettrodomestici funzionanti. Il prelievo abusivo di energia era stato realizzato mediante un by-pass a monte del contatore che, danneggiando in maniera irreparabile il cavo di alimentazione Enel, ha permesso il prelievo di energia elettrica senza essere misurata. Sia il by-pass che il teleruttore a monte del collegamento abusivo erano stati interrati e nascosti al fine di non essere facilmente individuati, pertanto si è resa necessaria la demolizione di parte della pavimentazione per intercettare lo stesso e verificarlo. Dagli accertamenti è emerso che l’utenza è cessata da tempo, l’energia elettrica prelevata dovrebbe ammontare a circa 294.000Kw, un prelievo orientativo che durava da circa 5 anni, quantificabile in 60.000€. In sostanza, a fronte dell’assenza ufficiale di energia elettrica tutte le attività domestiche e dell’azienda sono state alimentate con il sistema fraudolento attuato dagli indagati. I tecnici intervenuti hanno provveduto a mettere in sicurezza l’impianto e a rimuovere l’allaccio abusivo che è stato sequestrato, repertato ed affidato in giudiziale custodia al personale Enel intervenuto sul posto. I due arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati rimessi in libertà ai sensi dell’art.121 del codice di procedura penale, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

 

Brindisi. Applicata la misura cautelare a minore degli anni 16, si era allontanato arbitrariamente tre volte da tre differenti comunità della provincia di Lecce e Brindisi. È stato condotto in carcere presso l’Istituto penale per i Minorenni di bari.

I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Brindisi hanno tratto in arresto un minore residente a Brindisi, conducendolo presso l’Istituto Penale per i Minorenni di Bari. Il giovane era già stato collocato nell’ambito di diverse Comunità dalle quali si era quasi subito allontanato arbitrariamente, rendendosi irreperibile. Nello specifico, ancorché neanche sedicenne, ha a suo carico un curriculum di tutto riguardo per una serie nutrita di reati commessi contro il patrimonio a partire dal 2017, in particolare furti nei negozi di abbigliamento dei grandi magazzini. Recentemente è stato coinvolto in episodi violenti anche per via dei profili del suo carattere. Nel dicembre scorso, ha richiesto un intervento riferendo di essere stato attinto da colpi di arma da fuoco alle gambe, trasportato in ospedale gli sono state riscontrate solo escoriazioni. Il 23 marzo di quest’anno, verso le ore 2 del mattino, a seguito di un violento litigio è stato colpito da un oggetto contundente. Sempre quest’anno, ha commesso furti nei negozi di abbigliamento, ha anche asportato una bicicletta e ha rapinato un cellulare a un ragazzo. Negli ultimi due mesi si è allontanato da 3 comunità differenti, dove era stato collocato, rendendosi irreperibile. A seguito del provvedimento odierno, emanato in conseguenza alle segnalazioni dei militari operanti in ordine alle reiterate violazioni, è stato rintracciato e condotto presso l’Istituto per Minori di Bari.

 

San Vito dei Normanni. Aggravata la misura cautelare a Turrisi Francesco 42 enne residente a San Vito dei Normanni, dagli arresti domiciliari ritorna in carcere. è imputato di tentato omicidio, lesioni personali, fabbricazione di arma clandestina a seguito della modifica di un’arma giocattolo resa perfettamente funzionante, ed esplosione di colpi di pistola in luogo pubblico.

Turrisi Francesco sottoposto agli arresti domiciliari, nonostante destinatario della specifica prescrizione di non comunicare neanche per via telefonica o telematica con persone diverse da quelle che con lui coabitano o che l’assistono, disposizione impartita con l’ordinanza applicativa della misura cautelare a decorrere dall’11 dicembre del 2018, ha violato le prescrizioni. Gli elementi di responsabilità sono scaturiti dagli accertamenti effettuati dai Carabinieri, infatti è stato acclarato che l’arrestato domiciliare ha trasgredito più volte il divieto essendo stato sorpreso ad ospitare presso la propria abitazione persone sprovviste di qualsiasi titolo che giustificassero la loro presenza sul posto, tra cui anche due pregiudicati. Pertanto, il magistrato ha disposto la sostituzione della misura in espiazione con la custodia cautelare in carcere. L’arrestato, gravato da numerosi reati contro il patrimonio, la persona e in materia di stupefacenti, si era costituito ai Carabinieri di San Vito dei Normanni nella notte del 4 luglio 2018, poiché verso la mezzanotte precedente, all’interno di un bar del luogo aveva esploso 5 colpi di pistola calibro 6,35 contro un 33enne pregiudicato del posto, al termine di un litigio, dandosi successivamente alla fuga. L’arma rinvenuta, risultata del tipo giocattolo, era stata modificata e pertanto idonea allo sparo, con 1 colpo inesploso ancora in camera di cartuccia.

Nella circostanza, il Turrisi, che dopo la sparatoria si era nascosto a casa di un amico, fingendo un litigio con la moglie, si è sottratto per oltre quattro ore alle ricerche dei Carabinieri che nella notte misero letteralmente messo a soqquadro la città di San Vito dei Normanni, eseguendo una decina di perquisizioni domiciliari e posto di blocco e di controllo.

A seguito del tentato omicidio, il Turrisi, dopo essere sottoposto all’esame dello stub, ovvero il cosiddetto “guanto di paraffina”, teso a reperire tracce di nitrato di ammonio e materiale esplodente su epidermide e vestiti, è stato sottoposto a fermo d’indiziato di delitto. La vittima del tentato omicidio Ancora Rocky, 33enne di Carovigno, era stato attinto da quattro proiettili agli arti inferiori.

Turrisi Francesco, a seguito dell’esecuzione del provvedimento odierno, è stato condotto nel carcere di Brindisi.

Di RaNews