Ceglie Messapica, rapinatore incastrato da Dna
Ceglie Messapica (BR): incastrato dalle tracce biologiche lasciate all’interno di un cappellino con visiera con la scritta “McDonald’s”, è l’autore della rapina compiuta il 30 settembre 2017 nel supermarket ‘Smart’, con il volto travisato e armato di una roncola. È indagato per una seconda rapina commessa nello stesso supermarket 6 mesi dopo, con analoghe modalità unitamente ad un complice.
A Ceglie Messapica i carabinieri della Stazione hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi, che ha accolto la richiesta avanzata dal Pubblico Ministero della locale Procura della Repubblica, fondata sulle risultanze investigative rassegnate dall’Arma nei confronti di un soggetto ritenuto responsabile della rapina compiuta all’interno di un supermercato di quel centro nel settembre 2017. La persona arrestata è Semeraro Adelmo classe 1983 del luogo con pregiudizi per delitti contro la persona e il patrimonio.
L’uomo il 30 settembre 2017 poco dopo le 20, travisato da passamontagna e armato di una roncola, si è introdotto all’interno del supermercato Smart di Ceglie Messapica e dopo aver minacciato con l’arma impropria una dipendente si è impossessato della somma di 1.000 uero custodita all’interno del registratore di cassa che ha provveduto a forzare con la roncola. Uno degli elementi più importanti relativi alla descrizione dell’individuo fatta dalla dipendente riguarda la statura, trattasi di un soggetto alto di corporatura snella.
Nel corso delle indagini relative alla rapina l’elemento più importante che poi si rivelerà decisivo è il rinvenimento e sequestro operato dai militari di un cappellino di colore rosso con visiera, riportante il logo ‘McDonald’s’, indossato dal malvivente e perso nel corso della fuga a circa 140 metri dal supermercato. All’interno del cappellino sono stati rinvenuti alcuni bulbi piliferi utili all’esatta identificazione del responsabile. Dal materiale biologico è stato estrapolato il DNA appartenente al rapinatore, che è stato comparato con quello individuato attraverso le analisi del materiale biologico prelevato dall’indagato che ha portato all’accertamento dell’identità. Tale prova ha costituito una granitica piattaforma indiziaria suffragata ulteriormente dal fatto che il rapinatore descritto aveva le stesse caratteristiche somatiche di Semeraro Adelmo.
L’arrestato è indagato in stato di libertà unitamente ad altro complice per una seconda rapina commessa nello stesso supermercato, esattamente 6 mesi dopo, il 30 marzo 2018. Una rapina fotocopia con analogo modus operandi, l’unica differenza è rappresentata dal fatto che a commetterla sono in due, entrambi travisati con passamontagna e armati rispettivamente di un taglierino e di una roncola. Hanno così fato irruzione all’interno dello stesso supermercato e dopo aver minacciato una dipendente si sono impossessati della somma di 800 euro custodita all’interno del registratore di cassa, forzato con la roncola come era accaduto 6 mesi prima.
Esistono pertanto tutta una serie di analogie tra le due rapine, la statura e la corporatura di uno dei rapinatori, l’arma utilizzata da quello longilineo la roncola, la via di fuga. Per quanto concerne il secondo rapinatore i militari lo hanno identificato dalla camminata, il passo è stato pertanto l’elemento che lo ha contraddistinto grazie alla profonda conoscenza del territorio e dei soggetti di interesse operativo presenti. L’arrestato espletate le formalità di rito è stato associato nella Casa Circondariale di Brindisi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.