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Latiano: al bar anzichè in ufficio, in manette dipendente comunale

DiRaNews

Ott 31, 2018

Latiano: al bar anzichè in ufficio, in manette dipendente comunale

Era solito attestare la presenza in ufficio tramite badge per poi assentarsi. Dipendente pubblico è indagato per il reato di truffa aggravata continuata ai danni dell’Ente pubblico.

I Carabinieri della Stazione di Latiano hanno tratto in arresto in flagranza di reato DI LEO Sandro classe 1978 di Mesagne, impiegato presso il Comune di Latiano, per il reato di truffa aggravata continuata ai danni dell’Ente pubblico presso il quale era alle dipendenze. Il 40enne impiegato nell’ufficio attività produttive, già in passato era stato oggetto di provvedimenti disciplinari in relazione all’attività espletata quale dipendente del Comune.

Attraverso il monitoraggio condotto dai militari è stato analizzato un rappresentativo spaccato temporale delle attività dell’indagato, che ha permesso di appurare le condotte illecite attuate. Queste si sono concretizzate nel non rispetto degli orari di servizio stabiliti da una delibera di Giunta Municipale che contempla che il dipendente deve effettuare 36 ore settimanali di lavoro, stabilite su 5 giorni lavorativi con orari che si articolano dalle 07.30 alle 14 con un rientro pomeridiano dalle 15.30 alle 19, e una fascia di flessibilità di 30 minuti sia in entrata che in uscita. Dalle verifiche è emerso che l’impiegato iniziava le attività di servizio la mattina dopo le 08.30. A questo si aggiungevano le assenze continue dal luogo di lavoro nell’arco della giornata lavorativa in piena autonomia senza nessuna autorizzazione rilasciata dal responsabile di settore.

Solitamente dopo aver inserito il badge per segnalare l’entrata e l’avvio nelle attività lavorative, dopo qualche minuto l’arrestato riusciva senza segnalarlo quindi non indicando il motivo dell’assenza, faceva eccezione a questo meccanismo il venerdì giorno in cui era incaricato della riscossione dei tributi per l’occupazione del suolo pubblico nell’area mercatale, in questo caso provvedeva dopo aver inserito il badge a digitare lo specifico codice di “uscita per servizio”. Nei periodi di assenza dal lavoro lo si incontrava al solito bar, o ad espletare commissioni di natura personale, o a chiacchierare con gli amici.

Nelle giornate oggetto di monitoraggio non risulta che all’impiegato sia stato accordato alcun permesso particolare tra quelli previsti per assentarsi. Risulta anzi riguardo allo scorso mese di settembre che per due giorni consecutivi non si sia addirittura presentato sul posto di lavoro senza fornire giustificazione alcuna. Da alcuni conteggi effettuati è emerso che avesse un saldo negativo nei confronti dell’amministrazione, per l’anno 2018, ammontante a 165 ore. Pertanto, ricorrendone i presupposti considerata la gravità del fatto, l’impiegato pubblico è stato tratto in arresto e dopo l’espletamento delle formalità di rito condotto nella sua abitazione in regime di arresti domiciliari come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

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